Arte, cultura, tradizioni e storia

Santa Cecilia, chiesa di Bari Sardo

a santa cecilia è intitolata la graziosa campestre con campanile a vela e tetto dalle travi in legno circondata da un rilassante giardino alle porte del paese

Se vi trovate nel centro di Bari Sardo e prendete via Tortolì svoltando poi a sinistra su via Oristano, dopo pochi metri vi troverete di fronte a un piccolo gioiellino di architettura ecclesiastica: si tratta della chiesa di Santa Cecilia, nata come piccola campestre e oggi pienamente integrata nel tessuto urbano. L’edificio, circondato da un grazioso giardino ornato da piante e arbusti, si trova sulla sommità di una collinetta e durante l’anno ospita varie iniziative religiose.

La chiesa è realizzata con pietre locali e strutturata con una pianta rettangolare a navata unica. La facciata è affascinante nella sua semplicità con il sobrio portone in legno e il minuscolo campanile a vela con luce ogivale e la piccola campana. Il tetto, con travi in legno, cannetto e tegole sarde, rispecchia pienamente i canoni delle chiese campestri isolane. Anche l’interno è spartano, con l’altare decorato in altorilievo e la nicchia ogivale contenente la statua della santa.

Santa Cecilia, nobile romana vissuta tra secondo e terzo secolo, si convertì al cristianesimo e per questo fu arrestata. Affrontò cantando lodi a Dio un martirio durissimo: venne prima bruciata e poi decapitata ma, nonostante tre colpi al collo, rimase in agonia per tre giorni prima di spirare. Nell’821 il pontefice Pasquale I fece traslare le sue spoglie a Santa Cecilia in Trastevere; considerata la patrona della musica, le è stato intitolato il principale conservatorio romano.

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