Bari Sardo: un viaggio tra storia e natura
Scopri il territorio di Bari Sardo attraverso un percorso tra storia e natura
Il nome, Bari Sardo, svia un po’ l’attenzione dei visitatori. Poco dopo, però, ci si accorge che il paese è parte integrante dell’Ogliastra, dalla quale ha ereditato sia l’aspetto marino che le sue dolci colline, che ne fanno un retroterra fascinoso. Piccolo mondo, allora, in una grande regione di tradizioni che spesso si erano pure perse ma che sono state riproposte. Propriamente Barì non sta sul mare, è arretrata di alcuni chilometri per quella che era la prima difesa dalle incursioni dei Mori, negli anni. La Torre di Barì, che serviva per l’avvistamento serviva proprio per una difesa. Ora è invece una attrazione turistica, solo un’attrazione, perché i visitatori sono ben accolti. La sua storia però parla di mare di coste bellissime, a cominciare dalla Cea, un chilometro abbondante di arenile, con qualche sassolino. Ma a ben vedere la Torre ne divide due di spiagge, diverse ma bellissime. Hanno entrambe la caratteristica di essere poco frequentate considerando la lunghezza. Il mare è semplicemente splendido e si rimane abbastanza sorpresi che Bari Sardo non sia nella top ten delle destinazioni turistiche dell’Isola. Ma ci arriverà. Ovviamente come tutte le località della Sardegna anche Bari Sardo fa affidamento al suo artigianato, quasi sempre frutto di mani femminili: cestini in primis. Ma a ben vedere l’arte della tessitura si spinge anche ai corredi, con una abilità che per forza deve essere nel dna delle donne di Bari Sardo. I tessuti sono belli e lavorati, e le ispirazioni sono quelle della campagna, degli animali, delle forme geometriche. Ma va anche data la spiegazione di questo doppio nome: fu Vittorio Emanuele Secondo all’indomani dell’Unità d’Italia ed aggiungere quella specie di aggettivo per evitare che vi fosse confusione con l’allena annessa bari nella Puglia. E così è restato.